L’AUTONOMIA PEGGIORE ESISTE GIÀ NELLA PUGLIA DI EMILIANO
“Piuttosto che attaccare il Governo Meloni sull’autonomia differenziata il presidente Michele Emiliano pensi alle disparità che da anni permangono all’interno delle sei ASL. Senza contare che proprio lui, nel 2018, è stato fra quelli che l’ha chiesta!
“La rimodulazione, per quanto riguarda la provincia di Taranto, del budget di spesa per le protesi, dispositivi ospedalieri, presidi e ausili, è grave, ma purtroppo non sorprende. Eppure quest’anno la Regione Puglia ha ottenuto maggiori risorse dal Governo e dovevano essere destinate ad ampliare servizi e prestazioni, piuttosto che a contenere un deficit da inefficienza.
“Quotidianamente ricevo telefonate di familiari di pazienti che rivendicano diritti che non vengono riconosciuti dalle ASL, pur in possesso delle prescrizioni specialistiche e solo insistendo e minacciando di rivolgersi alle vie legali si riesce ad avere ciò che invece spetta di diritto. Oppure mi chiamano perché gli viene negata la sedia a rotelle regolarmente prescritta, perché avrebbero già beneficiato del letto negli anni passati, ed anche in questi casi dopo aver minacciato il ricorrere alle vie legali la sedia a rotelle viene erogata. Mi chiedo come mai possa accadere tutto ciò. Un ammalato deve stare sempre in un letto oppure ha anche diritto a trascorrere del tempo seduto cercando di conservare parte dell’autonomia risparmiata dalla malattia?
“Per tale motivo chiederò al presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati, di dedicare una seduta all’analisi del bilancio sanitario generale e delle singole Asl, per rendere più chiaro il quadro e scomponendo le singole voci. Inoltre, porterò i documenti su come vengono gestite le assegnazioni per esempio delle protesi ed ausili tra una ASL e l’altra. Per ora basti dire che siamo di fronte a una continua disapplicazione o elusione delle disposizioni legislative e amministrative in materia di gestione efficiente da parte delle burocrazie sanitarie.
“Sarà questa la sfida dei prossimi mesi, perché la Regione non può svolgere, usando risorse diverse da quelle destinate alla sanità, il ruolo di padre che tappa i buchi dei figli indisciplinati. Non dovrebbero esserci né disparità fra ASL né cittadini di serie A e di serie B, soprattutto quando si parla di diritto alla salute.”
24 giugno 2024