di Pierluigi Lorenzoni
“Un giorno, molti anni fa, un grande Mister che lavorava in Società Professioniste, mi spiegò con una metafora il calcio, il vero calcio. Le sue parole furono: “Il calcio è un grande circo”. Ero ragazzino e, in prima battuta, non capii cosa volesse dire. Con un’antica educazione, dando del “lei”, dissi con aria ingenua e meravigliata cosa volesse dire. La risposta del Mister fu immediata, ma prima mi fece uno sguardo quasi protettivo per giustificare la mia ingenuità. La risposta: “Caro ragazzo, il calcio è un circo e ti spiego il perché: i trapezisti sono dei professionisti che rischiano e mettono in gioco la propria vita espletando la loro professione e sono giudicati dal pubblico per le loro vere capacità. Poi ci sono gli animali, ‘schiavizzati’ e privati della loro libertà in cambio di un pasto ‘sicuro’. I clown, detti in gergo popolare ‘pagliacci’, sono quelli che cambiano idea a seconda della convenienza del momento, in una mimica tragicomica opportunistica che a volte fa ridere e a volte fa piangere. Infine, ci stanno i venditori dei biglietti, venditori che girano a destra e a manca con megafoni promettendo spettacoli fantastici ma che poi sono soltanto mediocri”. Onestamente non capii nessuna attinenza o similitudine con il calcio. Guardandomi con un sorriso paterno e quasi caritatevole, mi disse: “Tranquillo, un giorno capirai”. Ebbene, poi arrivò quel giorno. Continuai a rammentare e mai dimenticare quelle parole. Ancora oggi, la domenica, ho sempre il dubbio se andare allo stadio o andare al circo, sicuro che lo spettacolo è rimasto sempre uguale”.
Pierluigi Lorenzoni