L’associazione GiorgioForever insieme al Comitato Niobe e ai liberi cittadini sotto la sigla Taranto Libera, ha scritto al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, al Questore e Prefetto di Taranto e al Presidente del Consiglio dei Ministri in merito all’incombente rischio sanitario combinato nel contesto dell’emergenza sanitaria coronavirus e delle emissioni nocive degli impianti inquinanti dello stabilimento ex Ilva ArcelorMittal. Contestualmente, quanto chiedo al sindaco, si chiede di sottoscriverlo digitalmente a tutti i cittadini tramite il sito www.tarantolibera.it
In merito a quanto dichiarato alla stampa in data 30 marzo 2020: “L’amministrazione Melucci porterà avanti la battaglia per la tutela della salute“, i cittadini di Taranto sottoscrivono quanto segue.
L’attuale assetto dell’impianto siderurgico ex Ilva ArcelorMittal relativo al numero di dipendenti da impiegare in uffici ed impianti a causa dell’emergenza sanitaria coronavirus, 3500 dipendenti ArcelorMittal e 2000 delle ditte dell’indotto, rappresenta un serio ed incombente rischio sanitario per la popolazione tarantina. Prevenire il contagio è il primo impegno che deve assumersi il sindaco Melucci, responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, perché le strutture sanitarie locali non sono pronte e non hanno i mezzi per gestire un numero elevato di contagi come, ad esempio, accade nelle regioni del nord Italia. Cosa più importante è la tutela dei pazienti già ospiti delle strutture sanitarie, in particolar modo i pazienti oncologici, i più vulnerabili ad un eventuale contagio.
E’ ben noto che si sono verificati altri casi di contagio che sarebbero precedenti rispetto all’ultimo avvenuto e dichiarato ufficialmente come primo caso di covid19 in ex Ilva. Ciò a dimostrazione del fatto che il contagio nella fabbrica ArcelorMittal non è sotto controllo e potrebbe propagarsi ulteriormente.
Al sindaco di Taranto, pertanto, CHIEDIAMO di intervenire immediatamente con azioni contingibili ed urgenti al fine di evitare un contagio irreparabile perché l’attuale situazione rappresenta un rischio sanitario e immediatamente dopo, superata l’emergenza coronavirus, CHIEDIAMO di intervenire con azioni contingibili ed urgenti al fermo immediato degli impianti inquinanti così come previsto dalla legge 152/2006 Testo Unico Ambientale. CHIEDIAMO, inoltre, al sindaco di Taranto, oltre di intraprendere immediatamente azioni urgenti per il fermo degli impianti inquinanti, di mettere in pratica tutto ciò compreso nelle more delle sue responsabilità e competenze al fine di velocizzare i tempi di attuazione dello strumento amministrativo “accordo di programma”, che si può attuare con la collaborazione e partecipazione di tutti i livelli istituzionali, privato compreso, considerato, anche, la condotta tenuta dalla stessa società ArcelorMittal nell’attuale gestione che prefigura una propensione alla rinuncia della gestione degli impianti ex Ilva di Taranto per i prossimi mesi.
Associazione GiorgioForever
Comitato Niobe
e tutti i liberi cittadini sotto la sigla TarantoLibera