I coordinatori Cittadini di Fratelli d’Italia Taranto Franco Vitanza e Pietro Pastore svolgono alcune considerazioni sull’ennesimo decreto del Governo Conte che ci comunica di “concedere” agli italiani alcune “libertà” di movimento e sui riflessi che tali norme avranno nel contesto jonico dopo il 4 Maggio.
Preliminarmente è opportuno sottolineare il fatto grave che un professore di diritto come Conte non comprenda che in una repubblica parlamentare e democratica i diritti non si concedono ma vengono riconosciuti. La libertà di movimento in una repubblica parlamentare non è un diritto “octroyè” cioè concesso ai sudditi da un sovrano che ne è il proprietario ma un diritto che viene prima sia dei sovrani che dei parlamenti perché è un diritto naturale.
Premessa questa elementare precisazione che attiene al diritto costituzionale sul quale la gaffe commessa dal Presidente del Consiglio Conte è gravissima va preso atto con sconforto che a fronte dell’ennesimo DPCM sulle restrizioni non ci sia alcuno spiraglio che indichi una concreta via d’uscita.
Un primo ministro non può limitarsi a prescrivere ciò che si può o non si può fare ma ha l’obbligo politico e morale di dare soluzioni concrete a vasti settori dell’economia italiana che sono letteralmente in ginocchio.
Assenza totale di una visione globale dei problemi e incapacità di coniugare e compatibilizzare tutela della vita ed economia. Questo è l’ennesimo decreto del Governo cioè aria fritta. A questa totale assenza di visione strategica e di carenza di indicazioni da parte del Governo centrale fa da riscontro a livello locale una ancor più grave inerzia da parte del Sindaco di Taranto e della sua giunta sull’impatto che le prescrizioni del governo centrale stanno avendo e continueranno ad avere sull’economia locale.
Sindaco Melucci se ci sei batti un colpo e per cortesia qualcuno avverta Melucci che è lui il sindaco di Taranto e che ha l’obbligo e il dovere di dare delle indicazioni ai suoi cittadini (e non delegare ad un assessore e dileguarsi).
Intanto il territorio è abbandonato a se stesso. La fase 2 avrà inizio il 4 maggio a Taranto senza un controllo capillare del territorio, senza che le forze dell’ordine, vigili urbani e quant’altro verifichino se i cittadini seguiranno le indicazioni presenti del DPCM.
Questo farà correre il rischio ai tarantini di una recrudescenza del virus ed un ritorno alla fase 1 che si configurerebbe come ancor più tragica e devastante della fase 1.
Posto che sino a quando non sarà trovato un vaccino è necessario imparare a convivere con il virus è necessario che il Comune nel frattempo adotti tutte quelle iniziative preventive volte ad evitare gli assembramenti e soprattutto imporre il distanziamento sociale. E’ del tutto evidente che in assenza di una iniziativa da parte dell’amministrazione comunale ci saranno gli assembramenti e il distanziamento sociale sarà affidato solo al buon senso dei cittadini.
L’Amministrazione Melucci sta mostrando tutte intere le sue deficienze non solo sul terreno dei controlli ma anche e soprattutto sul piano delle iniziative volte a tutelare e supportare in qualche modo l’economia locale al fine di aiutare gli operatori economici della nostra città a riprendersi e a ripartire.
Non ci sono all’orizzonte, ma questo avrebbe dovuto esserci già da tempo, misure a supporto delle attività produttive locali come la cancellazione totale dei tributi locali, la sospensione temporanea di tutte le attività di riscossione delle imposte locali nei confronti di cittadini e imprese, artigiani, commercianti, liberi professionisti.
Non c’è neanche l’ombra di incentivi alle imprese o quanto meno il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 50% per compensare la riduzione del fatturato, non ci sono campagne di promozione del territorio per incentivare la presenza dei turisti per la prossima stagione estiva, non è stato predisposto nessun piano volto a garantire il libero accesso ai parchi cittadini con presidi permanenti di vigili urbani e di ausiliari del traffico, non esiste un piano spiagge straordinario teso a rilanciare la nostra costa nel rispetto dei divieti di assembramenti e tanto al fine di garantire il libero accesso alle spiagge pubbliche in sicurezza nel rispetto del distanziamento sociale.
Ci rendiamo conto che non spetta al Comune stabilire se riaprire o meno alcune attività produttive tuttavia va ricordato che Fratelli d’Italia ha chiesto da tempo al governo senza essere ascoltato la riapertura di tutte quelle attività (parrucchieri, centri estetici, bar, ristoranti, piccole botteghe ecc…) sempre nel rispetto delle prescrizioni sanitarie e nel rispetto del distanziamento sociale per esempio con tavoli all’aperto.
E sul piano culturale Melucci avrebbe potuto adottare un protocollo di intesa tra Comune e MARTA per garantire, nel rispetto delle prescrizioni di distanziamento sociale, le visite nel Museo di Taranto e nei siti archeologici della città di Taranto allo scopo di consentire ai turisti di fruire in sicurezza i beni culturali di cui la nostra città dispone.
Infine il decreto del Governo prevede il ritorno nelle città di origine di coloro i quali si trovano in altre regioni d’Italia. Ben si comprende il pericolo che corre una città come Taranto come del resto le altre città pugliesi con questo esodo in particolare da regioni come la Lombardia e l’Emilia dove si registrano ancora importanti focolai di infezione.
Bene non esiste all’orizzonte delle iniziative dell’amministrazione Melucci neanche l’ombra di un controllo circostanziato di tutti i soggetti che dal 4 maggio rientreranno da altre zone del territorio nazionale nella nostra città.
Prendere atto di questa inerzia, desolante, è indice di indifferenza e della incapacità gestionale costantemente manifestata da questa Amministrazione Comunale sin dal suo insediamento.
I coordinatori cittadini Fratelli d’Italia Taranto
Franco Vitanza
Pietro Pastore