I preziosi consigli dell’allenatore e preparatore atletico, Marco Canolintas, del Miami Magic FC
E’ risaputo che la maggior parte dei goal segnati è preceduta da azioni di alta velocità. Difatti, avere picchi di velocità superiori agli avversari spesso decide e cambia le sorti di una partita, garantendo (quasi) la vittoria a tavolino di una delle due compagini.
“Basta questo a far capire l’importanza dello sprint nel calcio – riferisce l’allenatore Marco Canolintas per poi proseguire in questo modo – Altro aspetto fondamentale è l’efficacia dello sprint come vaccino per ridurre gli infortuni. Studi recenti – spiega il giovane italiano alla guida del Miami Magic FC – dimostrano come giocatori che almeno una volta a settimana raggiungono il 90% della loro massima velocità siano meno predisposti a infortunio durante azioni ad alta velocità. Lavori frequenti di sprint a secco o tramite esercitazioni con palla permettono di costruire atleti più forti e resilienti”.
Lo stesso Canolintas ha poi affermato di considerare la velocità come una skill e non solo una capacità fisica e, come tale, deve essere necessariamente allenata nel suo complesso. Affinché si possano raggiungere questo tipo di risultati, non è sufficiente far sprintare i giocatori senza un adeguato lavoro di qualità. E questo Canolintas lo sa bene, infatti, fin dalle fasi sensibili dello sviluppo, il preparatore atletico concentra l’allenamento sulla tecnica di corsa. Questo si basa (come spiegato da uno dei migliori esperti al mondo, Jonas Dodoo) su 3 fattori principali: projection, ossia lo sviluppo della forza in orizzontale; reactivity, ovvero spendere meno tempo possibile nella fase di contatto; swinging, cioè riposizionare la gamba di spinta più velocemente possibile per un nuovo ciclo. “In base alla mia esperienza – esplica Canolintas – dedico due volte a settimana 10-15 minuti tra attivazione e lavoro specifico a questo aspetto, per poi concludere con degli sprint e mettere in pratica i concetti allenati. Uno dei metodi migliori – svela – è lo sprint contro resistenza. Questo, può essere effettuato con traini o semplici elastici nel caso si abbiano minori disponibilità economiche. Oltre ad essere un ottimo lavoro di forza, il sovraccarico imposto permette di rallentare il movimento nonostante il massimo sforzo dell’atleta, consentendogli una maggior consapevolezza riguardo la sua tecnica e correggere eventuali errori più facilmente”. Un concetto chiave oltre che fondamentale è, dunque, la gestione del recupero soprattutto a carico del sistema nervoso. In linea generale, per Marco Canolintas è importantissimo eseguire ripetizioni con recuperi inferiori a un minuto ogni 10 metri di lavoro. Nello specifico, pare che sia stato dimostrato che diminuendo l’intensità delle successive ripetizioni si sposta il focus su un lavoro di resistenza. Infine, appare ormai certo il fatto che, per ottenere adattamenti riguardo la massima velocità, sono necessari ampi recuperi, perciò è basilare dedicare il tempo che serve per eseguire quanto appena descritto. “Analisi video degli sprint e dati di velocità (GPS) – conclude l’allenatore del Miami Magic FC – sono fondamentali per valutare i progressi e capire i punti su cui migliorare”.
Eleonora Boccuni