“ È evidente che gli anni trascorsi non hanno insegnato alla sinistra ed ai 5stelle che il giustizialismo non paga, neanche dal punto di vista elettorale e che essere indagati o imputati non significa essere già stati condannati.
Di conseguenza, le dichiarazioni e le sentenze di condanna già emesse nei confronti del sottosegretario Del Mastro oltre ad essere assolutamente fuori luogo, smentiscono quello che è lo spirito della nostra carta costituzionale e della legislazione processuale penale italiana.
Ci permettiamo di rammentare che il procedimento è ancora in una fase assolutamente iniziale ed il sottosegretario, così come prevede il codice di procedura penale, ha a disposizione tutti gli strumenti previsti per difendersi e per confutare l’accusa che, peraltro, era già stata disconosciuta dalla stessa Procura che per questa ragione ne aveva già chiesto l’archiviazione. “
Dario Iaia, Capogruppo Fdi Giunta Autorizzazioni a Procedere