Eziolino Capuano non seguirà il Taranto dalla panchina nella sfida di Messina. Il tecnico rossoblu è stato appiedato per una giornata “per avere, al termine della gara, nella zona spogliatoi, tenuto un comportamento non corretto, in quanto sferrava un pugno alla porta d’ingresso e per avere proferito varie frasi blasfeme (almeno dieci). Al San Filippo non ci sarà nemmeno Antonio Ferrara, fermato per un turno dopo aver rimediato, nella sfida col Picerno, la quinta ammonizione dall’inizio della stagione.
Questo è il comunicato del giudice sportivo che ha punito Capuano per il suo raptus dopo il pareggio per 1-1 contro il Picerno, una delle squadre più forti del girone C di Serie C. Un risultato che non ha soddisfatto il tecnico salernitano, che ha perso il controllo negli spogliatoi, sfogando la sua rabbia e la sua frustrazione in modo irrispettoso e violento.
Capuano, classe 1965, è un personaggio noto nel mondo del calcio italiano, soprattutto per il suo carattere fumantino e le sue dichiarazioni e uscite oltre le righe. Ha iniziato la sua carriera di allenatore a soli 20 anni, guidando varie squadre delle serie minori e dilettantistiche. Il suo modulo preferito è il 3-5-2, basato su una difesa a tre, un centrocampo ampio e una fase offensiva rapida e sfruttando le palle inattive.
Capuano è un allenatore che non passa inosservato, sia per il suo stile di gioco, sia per le sue reazioni a caldo. Spesso si lascia andare a gesti e parole dure, anche se a Taranto sembra essere maturato sotto questo aspetto.
Capuano è un personaggio controverso, ma anche appassionato e sincero. Non si nasconde mai dietro a scuse o diplomazie, ma dice sempre quello che pensa. Non si arrende mai di fronte alle difficoltà, ma cerca sempre di motivare i suoi giocatori e di trasmettere loro la sua grinta e la sua voglia di vincere. E’ un uragano che sbaraglia tutto sul suo passaggio, ma che sa anche essere umano e sensibile.