Chi non può vive situazioni inumane
“Sette mesi fa fu approvata la misura <Patto di Cura 2023-24>, destinata alle persone in condizioni di gravissima disabilità assistite da una persona (assistente familiare, educatore/istitutore) regolarmente contrattualizzata, convivente o non convivente.
La misura garantisce un contributo mensile di 1.200 euro, per un massimo di 20 mesi, non cumulabile alla misura <Sostegno Familiare> rivolta agli stessi destinatari. Le istanze, inoltre, dovevano essere prese in carico, per le successive fasi istruttorie, dall’Ambito Territoriale di residenza del disabile, in collaborazione con il Distretto Sociosanitario di riferimento.
Una trafila burocratica infinita.
“Nelle ultime ore ho ricevuto e continuo a ricevere numerose segnalazioni da parte di famiglie, che nonostante abbiano i requisiti, non hanno ancora ricevuto nulla. Tutto questo grava come un macigno su tutte le persone con disabilità gravissima costrette a pagare di tasca propria per l’assistenza. Anche perché per molte di loro è impossibile anticipare i soldi e aspettare il rimborso, perché spesso spendono il doppio rispetto a quanto gli viene riconosciuto.
“Nel rispetto dei ruoli e del lavoro di ognuno, questo tema è il momento che venga affrontato. Bisogna facilitare la vita delle famiglie, non complicarla. Ma la Giunta Emiliano all’appello di persone che ogni giorno devono combattere con la ristrettezza delle risorse, bandi cavillosi e burocrazia regionale, risponde discutendo di poltrone, comprese quelle della presidenza delle Commissioni.
“Per questa ragione ho presentato un’ulteriore richiesta di audizione in Commissione Sanità per capire dall’assessore al Welfare, Rosa Barone, perché nonostante le risorse stanziate dalla Giunta regionale – il sostegno non arriva.”
9 gennaio 2024