Venerdì 1 maggio al Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto non si terrà il consueto concerto per celebrare la festa dei lavoratori. IlComitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti insieme ai direttori artistici della manifestazione, Michele Riondino, Roy Paci eDiodatohanno scelto di non sostituire l’appuntamento dal vivo con un evento streaming. In queste settimane di isolamento la tecnologia e i social media hanno sicuramente rappresentato una grande opportunità per tenere vive le relazioni e continuare a condividere idee e opinioni tra le persone ma non possono costituire un’alternativa rispetto alla possibilità di incontro fisico ed emotivo che l’uno maggio ha rappresentato fin dalla sua nascita.La scelta rispecchia tra l’altro quanto in questi giorni moltissimi lavoratori del settore dello spettacolo dal vivo, dagli artisti alle maestranze, duramente colpiti dall’emergenza coronavirus, hanno sottolineato rispetto alla necessità di non confondere l’esibizione in streaming come una possibile alternativa a forme d’arte che trovano la loro autentica espressione nell’incontro fisico con un pubblico.
Si è dunquedecisodi vivere la giornata declinando in diverse forme i contenuti politici e sociali di cui l’uno maggio libero e pensante è stato da sempre amplificatore.
La contrapposizione che il mondo sta vivendo tra salute e produzione/lavoro è una piaga che da decenni coinvolge e dilania il territorio tarantino e questo uno maggio sarà l’occasione per condividere la testimonianza di lotta e le riflessioni raccolte in questi anni. “In questo momento storico – hanno sottolineato i membri del comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti– si è resa ancora più evidente la fragilità del sistema economico-produttivo e delle vite che da esso dipendono. La paura di contagiare le proprie famiglie, che ogni lavoratore prova oggi tornando a casa dal lavoro, è la stessa paura che gli operai ex ILVA provano da sempre. Il non rassegnarsi a rinunciare alla salute pur di non perdere il lavoro, battaglia che ha caratterizzato da sempre il comitato, diventa oggi una battaglia più che mai condivisa con tutti. Perché abbiamo a cuore la salute di tutti, il razzismo ambientale non ci è mai appartenuto.”
La pagina facebook(FB @liberiepensanti) e tutti i profili social del comitato (FB e IG @unomaggiotaranto TW @liberiepensanti)diventerannouna piazzavirtuale nella quale si alternerannointerventi e proposte concrete di cambiamento da parte di persone, attivisti e associazioni che condividono un sentimento forte di ribellione ad un modello di sviluppo fondato sul ciclo estrazione, produzione, consumo, sulla concentrazione di immensi profitti e la socializzazione dei costi ambientali e sociali. Tra le associazioni e i movimenti che hanno aderito all’iniziativa ricordiamo: No Tav, No Tap, No Triv, No Grandi Navi, Fuori dal Fossile, Rete Stop Biocidio, Casa delle donne Lucha y Siesta, Associazione Bianca Guidetti Serra, Comitato Salute e Vita Salerno, Fridays for Future, A Sud Onlus, Comitato Donne di Manfredonia, Mamme NoPfas, Non Una di Meno Napoli, Insurgencia Napoli, EndeGelände (Movimento tedesco di disobbedienza civile per la giustizia climatica e l’abbandono del fossile in Europa)
Interverranno inoltre Andrea Segre, Chef Rubio, Cosimo Argentina.
Tutti i contributi di questa edizione virtuale 2020saranno riuniti nella rubrica “Voci dei Territori” su www.liberiepensanti.it, contribuendo al dibattito dell’#unomaggioliberoepensante.
La giornata culminerà con ildocufilm “Liberi e pensanti – uno maggio Taranto”prodotto da PulseFilmsin collaborazione con Indiana Productionerealizzato da Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera che andrà in onda su La 7 come spin off di Propaganda Live.
“In un mondo colpito dalla pandemia – sottolineano i direttori artistici Michele Riondino, Roy Paci e Diodato – in cui la produzione è stata in molti casi costretta a fermarsi, i cui governanti e cittadini tutti sono stati spesso costretti a dover scegliere tra salute e lavoro, o comunque a dover considerare i drammi che una scelta del genere comporta, ci è sembrato potesse essere molto più comprensibile la condizione tarantina.
Per questo motivo abbiamo pensato fosse doveroso non rimanere in silenzio e abbiamo chiesto a Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera di provare a raccontarla con un documentario che in realtà è un esperimento unico, realizzato con tutte le privazioni ele difficoltà del momento, ma anche con l’arte, la genialità e la sensibilità di tanti artisti riuniti.
Taranto pone quesiti che non possiamo continuare a ignorare, non solo a livello nazionale, ma globale.”
“Quest’anno il primo maggio assume una valenza ancora più forte – ha detto Andrea Salerno, direttore di La 7– E la storia di Taranto è forse la più efficace per rappresentarlo. Una storia che racconta la metafora dell’Italia, drammaticamente in bilico tra diritto al lavoro e diritto alla salute. Una condizione che la città pugliese vive da moltissimi anni. E che La 7 ha spesso e continuamente seguito e raccontato.”
Protagonista del docufilm è proprio la città di Taranto raccontatadagli stessi attivisti del comitato cittadini e lavoratori liberi e pensantiinsieme a Diodato, Michele Riondino eRoy Paci. Nella narrazione si innescano gli interventi artistici di attori e musicisti che ancora una volta fanno da amplificatori alla storia:Elio Germano, Carolina Crescentini, Zerocalcare, Ghemon, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Brunori Sas, Samuel, Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, NiccolòFabi, Negramaro, Elisa, Coma_Cose, Mama Marjas, Gabriella Martinelli, Fabio Rondanini.Arricchiscono il film le testimonianze degli studiosi di ecologia politica e storia ambientale Stefania Barca e Emanuele Leonardi, attualmente impegnati nella stesura del Green New Deal for Europe.
“Ognuno di noi ha un rapporto con Taranto differente – dicono i registi Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera–Quando ci è stato proposto di immaginare un docufilm che potesse raccontare Taranto in questo primo maggio sospeso ci siamo confrontati e abbiamo cercato di far valere la più grande ricchezza che questo confinamento potesse regalarci: il tempo. Un tempo non illimitato ma di certo completamente stravolto. Un tempo dove la nostra ricerca di un linguaggio nuovo andava di pari passo con il confronto tra di noi, i direttori artistici e i membri del Comitato. Un tempo di relazioni nuove da costruire, di zoom interminabili, di fonti documentali da ricercare e di contenuti da creare ex novo. Un periodo che ci ha permesso di inventare un nuovo modo di lavorare nell’emergenza e di coinvolgere creativi che potessero aiutarci a strutturare tutto ciò che andava materializzandosi davanti a noi.”
L’#UNOMAGGIOLIBEROEPENSANTE 2020 sarà anche l’occasione per esprimere solidarietà concreta per chi non ha diritto alla cura. Durante la giornata sarà promossa sui canali social del comitato e attraversoLa 7 una raccolta fondi il cui ricavato sarà donato ad EMERGENCY per sostenere i suoi progetti in Italia, Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Iraq, Sierra Leone, Sudan, Uganda e Eritrea. Dal 1994 ad oggi EMERGENCY ha curato oltre 10 milioni di persone, una ogni minuto e promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Per sostenere EMERGENCY https://sostieni.emergency.it/dona/
“Nel mondo la battaglia per un ambiente vivibile è fondamentale – ha ricordato nel corso della conferenza stampa il fondatore e direttore esecutivo di EmergencyGino Strada– Noi siamo anche oggi impegnati a combattere questi virus che non sono solo il coronavirus, sono quei virus che condizionano un po’ tutta la nostra esistenza, uno di questi virus è l’aver ridotto la nostra sanità a una merce fruibile. Non è possibile pensare alla nostra salute come una cosa privata, c’è bisogno di un impegno collettivo affinchè sia tutelata per tutti. Non ci possono essere esclusi. Mi rammarica molto non sentire oggi dal mondo della politica un’autocritica di ripensamento per aver portato negli ultimi trent’anni la sanità nelle mani dei privati. Sono stati tagliati posti di lavoro per infermieri, medici, sono stati tagliati i bilanci della sanità pubblica, ma non si è tagliato per i privati. I cittadini pagano il prezzo in termine di sanità. Siamo vicini e sosteniamo fino in fondo la vostra iniziativa. C’è la voglia di andare avanti e spero che finita quest’emergenza ci sia un ripensamento, perché non si può riprendere com’eravamo prima. La speranza è possibile solo grazie all’impegno dei cittadini. Non mi aspetto nulla dalla politica, senza l’impegno di tante tante persone per bene.”
PULSE FILMS in collaborazione col comitato CITTADINI E LAVORATORI LIBERI E PENSANTI presenta
LIBERI E PENSANTI
UNO MAGGIO TARANTO
con ANTONIO DIODATO, MICHELE RIONDINO, ROY PACI,
e la partecipazione straordinaria di ELIO GERMANO, CAROLINA CRESCENTINI, ZEROCALCARE,
GHEMON, VINICIO CAPOSSELA, PIERO PELÙ, BRUNORI SAS, SAMUEL, MANUEL AGNELLI,
RODRIGO D’ERASMO, NICCOLO’ FABI, NEGRAMARO, ELISA, COMA_COSE, MAMA MARJAS,
GABRIELLA MARTINELLI, FABIO RONDANINI e tutto il comitato CITTADINI E
LAVORATORI LIBERI E PENSANTI
con il contributo artistico di DONATO SANSONE,
ALESSANDRO VITTI, SIMONE CECCHETTI, COSIMO BRUNETTI, GALATTICO STUDIO, LORENZO
UGO, ANTONIO PETTINELLI, CHIARA FAZI, DUCCIO BRUNETTI, FRANCESCA ZAMBELETTI,
EMANUELA ZAGO, GIORGIO ANGELICO, FRANCESCO VITALITI, GIUSEPPE SANSON, LUCIANO
CINA, ENRICO ASCOLI, PAOLO PISANELLI, GIORDANO GUARINI, MASSIMO FONTANELLI,
ANTONELLO CAFAGNA, JONIAN DOLPHIN, LUCA BRIGANTI
supervisione alla fotografia e direzione LUCA
CIUTI e CHRISTIAN MANTUANO, post VIDEO M74, montaggio LUCA PREVITALI, suono
DANIELE ‘IL MAFIO’ TORTORA
unaproduzione PULSE FILMS powered by INDIANA
PRODUCTION
produzione esecutiva MARTINA ZAMBELETTI
regia GIORGIO TESTI, FRANCESCO ZIPPEL, FABRIZIO
FICHERA
Note di regia
Ognuno di noi ha un rapporto con Taranto differente. Fabrizio ci è nato e cresciuto, mentre Giorgio e Francesco ci sono stati in tempi recenti. Quando ci è stato proposto di immaginare un docufilm che potesse raccontare Taranto in questo primo maggio sospeso ci siamo confrontati e abbiamo cercato di far valere la più grande ricchezza che questo confinamento potesse regalarci:il tempo. Un tempo non illimitato ma di certo completamente stravolto. Un tempo dove la nostra ricerca di un linguaggio nuovo andava di pari passo con il confronto tra di noi, i direttori artistici e i membri del Comitato. Un tempo di relazioni nuove da costruire, di zoom interminabili, di fonti documentali da ricercare e di contenuti da creare ex novo. Un periodo che ci ha permesso di inventare un nuovo modo di lavorare nell’emergenza e di coinvolgere creativi che potessero aiutarci a strutturare tutto ciò che andava materializzandosi davanti a noi. Man mano che arrivavano le adesioni da parte dei musicisti, noi tre approfondivamo il rapporto con i membri del comitato e iniziavamo a capire come intrecciare le storie, la bellezza e le ferite di Taranto con le performance musicali. Non è passato troppo tempo prima che ci accorgessimo della generosità dei contributi di ognuno e dell’esigenza di dare alla nostra struttura in progress una solidità sempre maggiore. Ci siamo trovati a rimettere in discussione il nostro ‘passato’ sistema di lavoro.Abbiamo ‘diretto’ gli artisti, ci siamo fidati della loro creatività, siamo sempre rimasti in contatto con il Comitato e i tre direttori, abbiamo dovuto imparare a convivere tra di noi e a dare input al nostro montatore senza sovrapporci. Questo docufilm è il risultato di queste continuevariazioni di tempo, è il frutto emozionante delle ristrettezze, si è tradotto in un coinvolgente lavoro di squadra. Siamo incredibilmente grati a tutti coloro che si sono messi a disposizione, alla produzione che ci ha sostenuto, al Comitato, ad Antonio, Michele e Roy che si sono fidati. Il lavoro è stato talmente immersivo che sappiamo già da ora che non finirà qui, però quello che siamo riusciti a fare finora ci rende davvero orgogliosi. E speriamo che Taranto e i suoi abitanti riconoscano la sincerità con cui abbiamo voluto provare a raccontare questa giornata sospesa. Una giornata che noi viviamo da un paio di mesi ma che abbiamo l’impressione che a Taranto siano stati costretti per molto, troppo tempo, a vivere di continuo.
Fabrizio Fichera/Giorgio Testi/Francesco Zippel
FRANCESCO ZIPPEL
Documentarista attivo dal 2003, Francesco Zippel nel corso degli anni ha concentrato il suo interesse sui ritratti di artisti e di personalità uniche spesso legate al cinema e alla letteratura. Tra gli altri ha raccontato le avventure di un filmmaker anticonformista come Nicholas Ray, i fasti del produttore Dino De Laurentiis, e le esistenze assai diverse di Indro Montanelli e Leonardo Sciascia. Ha avuto poi la possibilità di lavorare al fianco di autori come Wes Anderson, in Castello Cavalcanti e Grand Budapest Hotel, e William Friedkin in The Devil and FatherAmorth, presentato nel 2017 fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Durante la lavorazione di questo film è nata l’idea e di lì a poco hanno avuto inizio le riprese di FriedkinUncut, presentato in concorso nella sezione Venezia Classici della Mostra del Cinema 2018, vincitore del Nastro d’Argento come miglior documentario sul cinema e candidato ai David di Donatello. Nel 2020 ha realizzato il documentario FantasticMr Fellini – Intervista a Wes Anderson, omaggio di Wes Anderson a Federico Fellini nel centenario della sua nascita.
GIORGIO TESTI
Nato e cresciuto a Roma, e diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia e poi trasferitosi a Londra, Giorgio Testi ha costruito una carriera internazionale dirigendo live/docufilms con uno spiccato approccio cinematografico. Nominato ai Grammys per il suo lavoro con i Blur in “No distanceleft to run/Live atHyde Park”, durante la sua carriera ha lavorato con alcune delle più influenti bands e artisti del pianeta: RollingStones, The Killers, Oasis, Gorillaz, AmyWinehouse, Adele, Elton John e tanti altri.
In Italia oltre ad aver diretto music videos per Daniele Silvestri (“Argentovivo” e “Scusate se non Piango”) e Diodato (“Fai Rumore”), ha realizzato lungometraggi tra cui “Calcutta, Tutti in piedi’, “Noi siamo Afterhours” (presentato alla Festa del Cinema di Roma 2018) e “Nick Drake, Songs in a Conversation” (presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019).
FABRIZIO FICHERA
Regista e film-maker di origini tarantine, e laureatosi in Cinema e Comunicazione allo IULM di Milano, dal 2006 Fabrizio Fichera ha diretto diversi documentari televisivi, speciali musicali e brandedcontent per canali televisivi come MTV, Discovery e Sky Arte.
I suoi lavori si distinguono per l’approccio narrativo e l’impatto visivo delle sue immagini, in grado di raccontare la realtà con estetica cinematografica e pubblicitaria.
Durante la sua carriera ha lavorato per marchi come Kartell, Dolce&Gabbana, Carrefour, Persol, Audi, Eastpak, e Parajumpers per cui ha diretto una serie di ritratti documentari, girati in Alaska e alle Isole Svalbard.
In ambito musicale ha documentato importanti festival internazionali, come il Sonar di Barcellona, il Club to Club di Torino e il Viva Festival di Locorotondo. Ha filmato dal vivo musicisti, talents e performers di fama nazionale e internazionale (tra cui Noel Gallagher, Beardyman, KamasiWashington, Black Madonna, Subsonica, Club Dogo, EmisKillah). Dal 2017 segue Vasco Rossi in tour con il ruolo di film-maker ufficiale, documentando per i social della rockstar tutti i momenti della tournée (fan, prove, camerini, palco e dietro le quinte). Materiale poi confluito nei rispettivi film “VascoNonStopLive 018+019” e “Vasco Modena Park”, di cui è stato anche regista della seconda unità.
Alcune scene contenute nel docufilm sono tratte dal film BUONGIORNO TARANTO (Italia,2014, colore e b/n, 84’)
Regia di Paolo Pisanelli, montaggio Matteo Gherardini, produzione OfficinaVisioni, BigSur