Tre storie che si intrecciano, tra finzione e realtà. Protagonisti: un sacerdote, una dentista, un atleta. Sullo sfondo c’è il dopo guerra, inteso come ricostruzione, che si rivela occasione mancata, di rinascita incompleta o smorzata. Ma il messaggio di fondo è aperto alla speranza. L’obiettivo dell’autore è dimostrare che le opere senza la fede prima o poi muoiono, decadono. Lo sostiene da credente, ma anche dalla prospettiva laica o atea. Perché occorre credere in qualcosa per dare senso all’esistenza facendola bella e piena di significato.
“La buona battaglia – Sognando i Giochi del Mediterraneo” è un percorso atemporale didattico lirico, quanto mai attuale, che lega vita, sport e religione. Che pone l’uomo al centro nei giorni della prova. Il libro, pubblicato da Passerino Editore,
Tre storie che si intrecciano, tra realtà e finzione. Protagonisti: un sacerdote, una dentista, un atleta. Sullo sfondo c’è il dopo guerra, inteso come ricostruzione, che si rivela occasione mancata, di rinascita incompleta. Ma il messaggio di fondo è aperto alla speranza. L’obiettivo dell’autore è dimostrare che le opere senza la fede prima o poi muoiono. Lo sostiene da credente, ma anche dalla prospettiva laica o atea. Perché occorre credere in qualcosa per dare senso all’esistenza facendola bella e piena.
PERSONAGGI
Don Alessandro Guardengo è un sacerdote che vive con onestà la propria vocazione. Si innamora di donna, e pensa di rinunciare alla tonaca; ma quando fa un sogno premonitore (quanto abbiamo vissuto per colpa del Covid 19) capisce qual è il suo posto al mondo: il prete, al pari del medico, è un eroe, in un momento storico caratterizzato dal ritorno alla fede.
Silvia è una dentista che lascia le proprie sicurezze per fare della propria professione un’esperienza di volontariato in Africa, in Angola, Paese in via di sviluppo, sul quale c’erano grandi aspettative. A capo di una onlus, associazione Ddg (dentisti della gioia), nel 2011 fonda una clinica dentale a Bula Atumba. Dopo cinque anni fa ritorno nella sua terra natia. Disillusa. Sarà proprio don Alessandro a riaccendere in lei la fiammella della fede.
Francesca Semeraro è una atleta. Tarantina, campionessa del salto con l’asta, rappresenta la voglia di riscatto di una comunità intera. Dopo aver vissuto come un incubo la pandemia, comprende cosa conta davvero nella vita; torna in pista e, lanciata verso nuovi successi, realizza il record del mondo.
I tre protagonisti rispecchiano modelli culturali diversi ma pongono al centro l’uomo come esistenza oltre le fedi pur in una visione religiosa.
Paolo Arrivo è nato a Taranto il 20 novembre 1982. Giornalista, laureato in Lettere all’Università degli Studi di Bari, ha collaborato per quotidiani e periodici regionali e nazionali. Scrivendo di sport, cronaca, attualità, spettacoli e cultura. Vive la scrittura come vocazione; e la formazione umanistica, l’interesse per le arti in rapporto di complementarietà con la dimensione della fede. Con questa pubblicazione fa il suo esordio nella narrativa.