Domani si terrà l’udienza pre dibattimentale del processo per diffamazione e a carico dello storico e filologo di sinistra Luciano Canfora che l’11 aprile 2022, in occasione di un intervento pubblico in un Liceo di Bari, definì l’allora leader dell’opposizione al Governo Draghi, On. Giorgia Meloni “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, “trattata come una mentecatta pericolosissima”.
A seguito della querela sporta all’epoca dalla Meloni, la Procura di Bari ha chiesto la citazione diretta a giudizio per lo storico. Il contenuto delle affermazioni rese dal professore emerito dell’Università di Bari nei confronti della Meloni è talmente esplicito da rendere superfluo ogni commento; ciò che fa specie, invece, è la reazione di circa trenta associazioni e di decine di cittadini che avrebbero sottoscritto un documento per esprimere solidarietà nei confronti di Canfora.
Secondo i soliti perbenisti di sinistra e secondo la cosiddetta “intellighenzia” è più importante fare la gara per solidarizzare con Canfora, piuttosto che prenderne le distanze e stigmatizzarne le pesanti dichiarazioni rese nei confronti di un esponente politico, per di più donna.
Comprendiamo che la sinistra stia vivendo un momento di seria difficoltà e disagio e ci rendiamo conto che abbia l’esigenza di strumentalizzare qualsiasi episodio pur di uscire dal torpore in cui alcuni rappresentanti pugliesi l’hanno relegata.
Sarebbe il caso, però, che una volta per tutte dimostrasse coerenza e onestà intellettuale e non applicasse la morale solo a senso unico.
Così on. Dario Iaia, deputato FdI/ presidente provinciale FdI Taranto