Ritrovarsi a Milano, in un momento in cui non ci sono trasporti e scoprire che ci sono persone che, per gli altri, sono disposti a sacrificarsi. Stanchi a causa di un lungo viaggio, provenienti da Taranto, città in cui i trasporti sono un optional e scoprire che nessuno ti chiederà dei soldi per poterti far raggiungere la destinazione che, per più di due ore, era sembrata irraggiungibile.
La persona che ci ha aiutò ha un nome e cognome, Francesco Tambasco, oltre ad una splendida storia. L’abbiamo sentito ancora.
Francesco, cosa stai facendo in questo periodo?
“Le ultime cose? Dipende. Per me le più importante sono le donazioni di giocattoli al Cav centro aiuto alla vita. E’ un’associazione che gestisce quasi 400 mamme in difficoltà sia sociale che economica. Donare un giocattolo a un bimbo che vive questa situazione di disagio, è un piccolo raggio di sole. I bimbi non devono sapere delle difficoltà economiche della loro mamme e non trovo giusto che non possano avere anche loro un gioco. L’altra donazione è all’istituto dei tumori. Qui è diverso ma anche qui si cerca di donare un piccolo attimo di gioia a questi bimbi che ne hanno tanto bisogno e anche per i lori genitori. E solo davvero un piccolo granello di sabbia nel deserto ma anche un solo piccolo granello messo insieme altri tanti piccoli granelli possono donare un attimo di felicità. Come le suore di ” Nostra Signora della Neve” la loro vita e dedita alla preghiera ed aiutare le persone.
Per me donare mi rende felice, ormai in questo momento storico in cui viviamo fatto solo di cose negative per me mi fa sentire vivo poter fare ogni giorno qualcosa per chi sta peggio”.