Purtroppo, questa O.S. deve constatare che nemmeno l’emergenza epidemiologica ha fermato le gran belle “pensate” dell’Amministrazione comunale.
Infatti, con determina dirigenziale n. 152 del 4 maggio 2020, peraltro mai notificata a questa O.S., la direzione RR.UU. di intesa con il dirigente di Ragioneria ha ridotto di ben €100.000,00 l’importo destinato a “buono pasto” per il personale, con la discutibile motivazione che la modalità di lavoro agile, non comporta la maturazione del buono pasto.
Orbene, non si può, e noi non lo facciamo, sorvolare sulla inopportunità di tale decisione, che ha esacerbato gli animi dei dipendenti i quali, nonostante la pandemia, stanno consentendo al comune di funzionare al meglio possibile, che si sono approcciati a lavorare con modalità inedite, che il Comune di Taranto non ha saputo regolamentare e organizzare.
Eppure i dipendenti comunali si erano fidati del Sindaco, del messaggio ricevuto in occasione della Pasqua, delle parole di concordia e delle attestazioni di stima sapientemente enunciate dal primo cittadino, salvo poi a ricredersi, quando hanno letto che per rimpinguare il bilancio, forse non sufficiente, l’Amministrazione comunale ha messo le mani, pure sui buoni pasto.
Questo per quanto attiene all’inopportunità, quanto poi alla stretta regolarità, sanno bene i dipendenti, perché la FP/CGIL ne ha dato ampia e puntuale informazione , che il Governo in quelle direttive meglio conosciute come FAQ, non ha escluso il riconoscimento del buono pasto in lavoro agile, ha lasciato invece alle amministrazioni la determinazione
sull’attribuzione del buono pasto, previo confronto con le organizzazioni sindacali.
Peraltro, nel comune di Taranto il personale sta effettuando un lavoro agile atipico perché si osservano orari rigidi, con una pausa pranzo obbligata di trenta minuti, come deliberato dalla giunta comunale nella regolamentazione dell’orario di servizio anno 2020, in presenza.
La FP/CGIL stigmatizza la cattiva amministrazione Melucci che ancora una volta non risparmia il personale e che, nei fatti e con gli atti, sancisce costantemente l’assoluto scollamento tra gli amministratori, i dirigenti da una parte e i dipendenti dall’altra.
Sottrarre risorse al personale in un momento così difficile è stato un gesto imperdonabile che tuttavia non sorprende. E’ ancora stampato nella memoria di tutti i dipendenti quanto accaduto per la produttività anni 2016 e 2017….tante promesse amministrative e vigorosi impegni politici, ma alla fine il Sindaco Melucci si è costituito in giudizio per negare, con
veemenza, i diritti maturati dal personale.
La scrivente O.S. presterà molta attenzione a questa vicenda e al suo sviluppo, perché non dimentichiamo che anche i dirigenti ricevono il buono pasto e, a quanto pare, alcuni di loro arrivano a percepirne fino a 22 al mese.
Sfugge evidentemente al Sindaco di Taranto, che dipendenti impegnati in lavoro agile stanno utilizzando strumenti informatici non aziendali e spendendo utenze domestiche. Stanno fornendo gratuitamente all’Amministrazione la connessione internet senza alcuna previsione di rimborso come invece prevede la risoluzione n.357/E del 2007 dell’Agenzia delle Entrate, che le ha classificate come spese di esclusivo interesse del datore di lavoro, che vanno rimborsate al dipendente.
Su queste valide motivazioni giuridiche e sindacali, la FP/CGIL pretende e chiede al Sindaco, l’avvio di un tavolo negoziale dedicato, nell’assoluta convinzione che il buono pasto spetta a tutto il personale, anche se in lavoro agile.
Taranto, 5 maggio 2020
Annamaria Marra
Segretaria azienda