La città di Taranto assiste oramai da tempo allo scontro di poteri tra il Sindaco Rinaldo Melucci e colui che gli aveva dato copertura e sostegno politico nelle scorse comunali, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia.
La fine del loro legame ha portato Melucci ad abbandonare il Partito Democratico e cercare “nuove motivazioni” presso Italia Viva di Matteo Renzi, che , in un passato recente, il sindaco ionico aveva combattuto a suon di ricorsi per le annose questioni che riguardano l’ ex- Ilva. Ma anche dai Renziani, Melucci si è messo in pausa , al fine di salvaguardare la sua prestigiosa poltrona e dando inizio ai giri di valzer.
Il primo cittadino ora rivendica una Taranto ai Tarantini, senza interferenze baresi di cui lui stesso è stato artefice; si accorge solo ora ,con una nota del 13 febbraio 2024, dei ritardi di consegna dell’ ospedale San Cataldo e denuncia le condizioni critiche in cui versa l’ intera sanità ionica; si accorge dei ritardi accumulati (peraltro dalla sua amministrazione comunale)nella gestione dei Giochi del Mediterraneo e cerca collaborazione con il Commissario Ferrarese; da ultimo, ma solo in ordine di tempo e non di importanza , cerca solo ora un dialogo con i tifosi e la società del Taranto FC 1927 , i cui dirigenti lamentano un disinteresse totale dI Melucci nel corso degli anni, ma che ora prova a cercare una soluzione per lo stadio in cui disputare le partite casalinghe, in vista della ristrutturazione che riguarderà lo stadio Iacovone per gli imminenti Giochi del Mediterraneo.
Melucci azzera le giunte comunali, rincorre le nomine, ribalta i consigli di amministrazione: sullo sfondo una città abbandonata a se stessa e sporca, con una disastrosa gestione della raccolta di rifiuti e con tante vetrine di attività commerciali spente, vittime di una crisi irreversibile.
Una Taranto ai minimi storici che meriterebbe uno scatto di dignità ed onestà politica del primo cittadino, oramai privo di credibilità poltica: un passo indietro per il bene della città.