di Pierluigi Lorenzoni
Una volta per tutte, le cose vanno spiegate. Una società fallisce quando i creditori ti fanno gli atti. A quel punto, se non li paghi, chiedono il fallimento e si mette un curatore fallimentare. Come ramo d’azienda, puoi continuare a giocare il campionato dato che possono entrare degli introiti economici che serviranno al curatore a pagare i creditori in un ordine di priorità.
Se il curatore è bravo, ad ogni creditore chiede un concordato. Quindi quei circa 3.500.000 di euro di debiti riesce anche a farli scendere a 1 milione o 1 milione e mezzo (il creditore, con la paura di aspettare 10 anni e correre il rischio di non prendere niente, si accontenta di una cifra molto più bassa). L’erario, lo stesso curatore, chiede di spalmarli in più anni.
Il titolo, se si agisce velocemente, viene messo in vendita all’asta e si acquista con pochi soldi. Questo è il “tragitto” che, data la situazione, sicuramente farà il sig. Giove. Altra ipotesi: se non ci saranno le condizioni e le eventuali richieste immediate di acquisto, farà un campionato a perdere, facendo morire pian piano la società e l’anno prossimo ripartire dalla Serie D. Queste sono le uniche scelte. Il resto è solo “chiacchiericcio”…
E questo sarebbe il nostro presidente tifoso del Taranto??
Via indegni non avrete più un centesimo