Non tutti sanno quanta storia c’è all’interno dell’Ospedale Militare di Taranto. Potremmo definirlo un vero e proprio tesoro quanto è custodito al suo interno. Ci riferiamo al Sacello romano e i resti della Settecentesca Villa Capecelatro. Non tutti hanno potuto visitarlo per via dei permessi necessari all’ingresso della struttura che è pur sempre militare. Siamo certi, questo tesoro nascosto appassionerebbe chiunque abbia un minimo di passione per l’archeologia o per la storia in genere. Trattasi di un forziere di meraviglie archeologiche e, soprattutto, naturalistiche.
Taranto è stata più volte conquistata e poi stravolta nelle costruzioni e nei percorsi cittadini. Mai nessuno, però, ha pensato, fortunatamente, di accostarsi a cotanta valenza naturalistica. Quindi, la struttura per intero, è sopravvissuta alla cementificazione urbana. Si trova nel cuore del quartiere Umbertino (più comunemente chiamato Borgo) ed è gestita della Marina Militare.
Vi sono evidenze archeologiche, notizie storiche ma anche leggende e curiosità che tratteggiano questo magnifico luogo, dove puoi perderti e ritrovarti in un tempo passato. Merito di chi ha saputo accumunare l’archeologia storia della sfarzosa villa che fu edificata nel 1796 per volere dell’allora dell’arcivescovo Giuseppe Capecelatro. Ci si incanta alla vista degli affreschi del Carella che, natio di Francavilla Fontana, visse e morì a Martina Franca. Ma sono le statue, i mosaici e resti archeologici che più intrigano la vista di chiunque abbia la possibilità di vistare questi luoghi. Possiamo definire il percorso all’interno dell’ospedale Militare di Taranto, una sorta di riscoperta della storia millenaria della città di Taranto, definita dei due Mari e del suo Borgo Umbertino, ai più sconosciuto, vera pietra miliare del Sud dell’Italia. La scoperta di quanto di più bello ci sia, dal Sacello di età romana tardo repubblicana, legato a divinità sotteranee, ai sontuosi arredi scultorei della scomparsa settecentesca Villa Capecelatro, disseminati nei rigogliosi giardini Catapano-Giovinazzi. Questo è quanto si può riscoprire nell’itinerario completato dalla scoperta di sarcofagi litici provenienti da antichi relitti, in un contesto naturalistico in cui le piante di acanto, immortalate dall’architettura corinzia, proliferano grazie ai Citri di acqua dolce che sgorgano in superficie.
Se tutto è ancora naturale, lo si deve alla cura della Marina Militare.
A proposito di quanto raccontato, proprio in questi ultimi giorni, nei decreti legge del Governo, definiti del rilancio, si è parlato di Ospedale Militare di Taranto. Ecco, di seguito, quanto fattoci sapere dal Sottosegretario alla programmazione economica e agli investimenti, Sen. Mario Turco.
“Nelle proposte contenute nel DL Rilancio, di prossima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, e’ prevista un’ importante misura economica che permetterà di fronteggiare la carenza di ricoveri in molte strutture ospedaliere sul territorio nazionale. Tale provvedimento riguarda anche l’area di Taranto. Si tratta di circa 89 milioni di euro per potenziare i servizi degli ospedali militare da destinare anche a spese infrastrutturali. Tre i nosocomi interessati, tra cui c’è anche il Centro Ospedaliere Militare di Taranto. In questo maniera aumenteranno i presidi sanitari per il territorio ionico”. Ovviamente, aggiungiamo noi, sotto l’occhio vigile dei Beni Culturali che dovranno fare in modo che venga tutelata l’arte e la storia che appartiene a questa città ed ai suoi cittadini che ne vanno fieri.
Francesco Leggieri