“Un nuovo strumento di riflessione su temi essenziali, prendendo spunto dagli squilibri che hanno generato la pandemia”. Così il Consigliere regionale del Pd, Michele Mazzarano ha introdotto il convegno dal titolo “Le ferite del pianeta e la pandemia: idee per il futuro”, presentando la neonata associazione Caos di cui è Presidente.
“La parola chiave è ambiente inteso non solo come bene da tutelare, ma anche come risorsa di crescita attorno alla quale costruire un nuovo modello di sviluppo capace di generare ricchezza e occupazione. Partiamo da Taranto, segnata da danni irreversibili causati da sistemi industriali anacronistici, ma anche luogo e metafora di una sfida nazionale ed europea, per promuovere una nuova idea di economia avanzata, decarbonizzata e circolare. Non a caso proprio Taranto, insieme a Carbonia-Iglesias, è stata individuata come territorio pilota per la transizione ecologica ed energetica.
In questo momento in cui le nostre società, i nostri sistemi sanitari e le nostre economie, devono far i conti con i rischi delle pandemie, le istituzioni sono chiamate a fare tutto il possibile per intervenire con determinazione a fermare le grandi minacce del pianeta, a partire dalla crisi climatica causata da una economia lineare fondata sull’energia fossile e sullo spreco di risorse naturali”.
Subito dopo è intervenuto Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto : “Il nemico della sostenibilità è l’estrattivismo, la tendenza a pensare di poter attingere senza limite, di estrarre tutto quello che si vuole dalla natura, senza alcun rispetto. Nella Laudato si’ il concetto è completamente diverso: la natura va accolta, l’economia si lega e si concilia con l’ecologia ambientale, sociale, culturale, quindi umana. La massimizzazione del profitto distrugge ambiente e cultura del popolo. E’ accaduto in Amazzonia ed è accaduto a Taranto, dove negli anni ha dominato la monocultura dell’acciaio. In questo momento storico è più che mai importante la rieducazione affinché non si diventi consumatori compulsivi e irrispettosi”.
Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha illustrato i passaggi obbligati per uscire dalla crisi aggravata dalla pandemia e migliorare lo sviluppo rendendolo più green: “E’ l’occasione giusta per incrementare l’utilizzo delle rinnovabili, abbandonare l’economia lineare a favore di quella circolare ed del riutilizzo delle risorse, investire per cambiare l’attuale modello, con l’utilizzo condiviso dei prodotti, aumentare il riciclo dei rifiuti e gli impianti di riciclo, eliminare strettoie normative che ostacolano le nuove autorizzazioni per il riciclo, introdurre quote obbligatorie di impiego di materiali riciclati nei prodotti, avviare la riforma fiscale ecologica, aumentare quindi il prelievo fiscale sul consumo di risorse naturali e sulle emissioni di carbonio per ridurre invece la pressione fiscale sul lavoro, rendere più corposi salari e garantire più occupazione. Così si può tenere insieme la tematica ambientale e quella sociale”.
Michele Emiliano, Presidente della Regione ha ricordato: “Il Green New Deal nasce nella testa dell’Europa anche grazie alla spinta della nostra Regione che già da anni crede nell’opportunità di ricostruire l’acciaieria sulla base della decarbonizzazione, per molti oggi la reale alternativa alla chiusura della fabbrica. Una battaglia ancora in corso come accade ogni qualvolta si toccano grossi interessi.
La verità è che si tratta dell’unica strada percorribile. Inaccettabile che l’attività produttiva prosegua in questo modo, se il costo da pagare è rappresentato dal sacrificio di altre vite umane”.