Questo periodo di pandemia in cui è davvero complicato poter raccontare le gesta dei campionati minori e dei settori dilettantistici, sono i più piccoli a scatenarsi con tanta voglia di tornare a giocare. Perché per loro di questo si tratta: giocare. Bene. Abbiamo intervistato un piccolo talento di Taranto. Un portierino, per la precisione. Ci teniamo a sottolineare che ha appena partecipato e vinto ad un contest dove bisognava eleggere il portiere saracinesca delle squadre dilettantistiche di Taranto e di altri centri pugliesi. il tutto organizzato dal sito web TuttosportTaranto. La cosa divertente è che ci ha risposto tramite mail, nemmeno fosse un calciatore professionista, con tanto di ufficio stampa fai da te. Sono i tempi che cambiano e i più giovani, per fortuna, non si fanno prendere dallo scoramento come capita, purtroppo, per gli adulti. Loro corrono, finanche dovessero farlo fra le quattro mura di casa. Ecco cosa ci ha raccontato il piccolo Nicola Leggieri, descrivendo sé stesso, all’indomani della vittoria del contest sopra menzionato.
“Ciao, sono Nicola ho 11 anni e un’innata passione per il calcio. Dopo aver fatto tre anni di arti marziali, per la precisione di karate, un giorno, alcuni miei amici mi dissero che andavano a scuola calcio. Chiesi ai miei se potevo andarci anch’io e mio padre, che non aspettava altro, mi accompagnò. I primi giorni sono stati catastrofici: non ero proprio capace… poi si correva troppo, si faceva tanta fatica. Chiesi al mister se potevo mettermi in porta e lui rispose di sì. Mio padre mi ha raccontato che quel giorno, a visionare i calciatori più piccoli, c’era un mister dei portieri più grandi. Questo signore mi osservò e gli disse che io avevo qualcosa di speciale. Bene, ora sono il portiere della Virtus Taranto e tutti hanno fiducia in me. Addirittura, dicono che sono un muro e io rido e vado avanti e continuo ad allenarmi anche ora che siamo in pandemia, lo faccio nel giardino di casa. Ariciao! Ci vediamo tra qualche anno, magari quando sarò diventato più bravo!”