Troppo facile scrivere con ironia di Mister Ezio Capuano. Oggi sono in tanti a raccontarne le gesta, riprendendo vecchi discorsi e gag create ad arte.
Eziolino ha scritto la storia della serie C, spaziando in tutti e tre i gironi, in grandi, piccole e medie squadre. Ma sempre con la stessa tempra, con la stessa voglia di vincere, spesso con squadre non all’altezza della categoria.
Eppure, in varie occasioni, il mister è stato in grado di salvarle, valorizzare qualche calciatore sconosciuto e perché no, riportare la gente allo stadio, proprio come sta capitando a Taranto.
Chi è Eziolino? E’ nato a Salerno, ma la famiglia è e vive a Pescopagano.
Capuano fu costretto ad abbandonare il calcio giocato a soli 17 anni per i postumi di un grave infortunio. A seguito di tale improvviso ritiro, rimase nel mondo del calcio come osservatore per l’Empoli.
A 23 anni è già sulla panchina di una squadra, l’Ebolitan, in Interregionale: è l’anno 1988.
Dopo questa prima esperienza da allenatore, Capuano ha continuato a crescere e a migliorarsi costantemente.
Ha lavorato duramente per perfezionare le sue competenze, studiando i migliori allenatori del panorama calcistico internazionale e cercando di applicare le loro metodologie nel suo lavoro.
Ha partecipato a corsi di formazione, ha ottenuto le necessarie qualifiche e si è guadagnato, sin da subito, la fiducia dei suoi giocatori.
La sua reputazione di allenatore talentuoso è presto cresciuta e gli ha aperto nuove opportunità di carriera. Ha allenato squadre di diverse categorie, dimostrando abilità e dedizione in ogni ruolo che ha ricoperto. La sua capacità di motivare i giocatori e di far emergere il loro vero potenziale è stata particolarmente apprezzata dai club con cui ha lavorato.
Oltre a essere un allenatore di successo, Capuano è anche molto rispettato all’interno del mondo del calcio per la sua umiltà e la sua integrità. È considerato un esempio positivo per i giovani giocatori e i futuri allenatori, incoraggiandoli a perseguire i loro sogni e a lavorare sodo per raggiungere i loro obiettivi.
Di sicuro, sono ricercate le sue massime che spesso ricorda nelle conferenze stampa dei vari pre e post partita.
Comunque, frasi strumentalizzate a parte, la sua storia di resilienza e successo nel calcio è un esempio di come la determinazione e la passione possano superare gli ostacoli e portare al successo.
E’ ciò che sta accadendo a Taranto.
A tal proposito, vogliamo ricordare che avremmo potuto raccontare di lui dopo una vittoria importante come come col Foggia, il Crotone o altre, ma abbiamo preferito farlo dopo una sconfitta. E vi spieghiamo subito perché.
Con la Juve Stabia, è arrivata la prima sconfitta per il Taranto, davanti a più di 10.000 spettatori.
Il pubblico di Taranto, nell’occasione, ha mostrato grande maturità, applaudendo, a fine partita, i calciatori e il loro mister.
Questa si chiama maturità, ancor meglio, “Cultura della sconfitta”. Riuscire sempre valorizzare quanto di buono fatto dalla squadra. E non è poco per Taranto. Permetteteci, anche questa è opera di Eziolino, forse la più importante.