Con la legge 107/2015 l’allora Governo Renziapprovando una riforma strutturale del sistema scolastico denominata la ‘Buona Scuola’ istituì, tra i numerosi interventi, un voucher di 500 euro l’anno destinato ai docenti e da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di testi, strumenti digitali, hardware e software, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali, nonché per l’iscrizione a master post laurea.
Dal 2015 ad oggi nessun intervento è stato posto in essere a favore dei professionisti della Sanità che, tra l’altro, sono obbligati per legge all’aggiornamento professionale. E se un professionista sanitario non fosse in regola con i crediti ECM, quindi con l’aggiornamento professionale, incorrerebbe in sanzioni disciplinari e verrebbero meno le tutele delle proprie compagnie assicurative.
Il Presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Taranto, dott. Pierpaolo Volpe, lancia un appello al Governo. «Perché non istituire una ‘Carta Professionisti della salute’ così come quella prevista per i docenti della scuola? Durante l’emergenza COVID -spiega- tutti i politici definivano ‘eroi’ gli infermieri, una delle poche professioni sanitarie ad essere stata in prima linea durante la pandemia, ma il passare del tempo ha affievolito i ricordi e le tante promesse fatte sono state dimenticate lasciando spazio –evidenzia il presidente Volpe- ad altre priorità».
Nell’agenda politica non vi è traccia dei tanti riconoscimenti annunciati in fase pandemica a favore degli infermieri che continuano ad essere i più sottopagati d’Europa.
«Ad una scarsa attrattività della professione causata da retribuzioni non certo in linea con le aspettative e la formazione dei professionisti, si aggiungono obblighi formativi, che seppur giusti e condivisibili, ricadono totalmente sugli infermieri, costretti all’aggiornamento continuo a proprie spese; per questo un intervento normativo che riconosca un voucher di 500 euro l’anno per i professionisti della salute da utilizzare per l’aggiornamento professionale -sottolinea Volpe-sarebbe un segnale importante, un primo riconoscimento».
E poi conclude. «L’appello che lancio alla Politica è quello di compensare i tanti obblighi che ricadono sugli operatori sanitari, dalla formazione al domicilio digitale, con provvedimenti che supportino economicamente i professionisti della salute così comeprevisto per il comparto scuola ».