Le Forze Armate italiane se non direttamente coinvolte con la guerra in Ucraina, hanno il compito di esercitarsi, come da programmazione. A tal proposito, il 14 marzo, in Norvegia, ha preso il via la fase esecutiva dell’esercitazione Cold Response 22, la più importante esercitazione condotta nell’Artico dagli anni ’80, una sorta di banco di prova dell’interoperabilità degli assetti dell’Alleanza Atlantica e dei paesi partner anche in ambienti estremi, tipici dell’inverno norvegese.
Le esercitazioni della serie Cold Response sono condotte regolarmente ogni due anni in Norvegia e pianificate per tempo. L’edizione di quest’anno è stata annunciata a giugno del 2021.
Le Forze Armate italiane sono presenti con l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi, appena rimessa a nuovo, dopo un lungo periodo di lavori. La nostra portaeromobili è salpata dal porto di Narvik della Norvegia il 12 marzo. Sarà un impegno fondamentale ed avrà un ruolo centrale nell’esercitazione in quanto svolge il ruolo di nave di bandiera del Comandante della Task Force Anfibia multinazionale (Commander Amphibious Task Force – CATF), cioè il contrammiraglio Valentino Rinaldi, e ospita a bordo il Comandante della Forza da Sbarco (Commander Landing Force – CLF) statunitense, ruolo ricoperto dal Generale di Brigata del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, Anthony M. Henderson, comandante del 2° Marine Expeditionary Brigade.
E’ presente a bordo anche una componente interforze nazionale nello staff, con personale dell’Esercito Italiano e dell’Aeronautica Militare.
Durante l’esercitazione, Nave Garibaldi opererà in stretta sinergia con assetti di diverse Forze Armate straniere, mettendo a frutto l’addestramento specifico svolto negli ultimi mesi dalle donne e dagli uomini della Marina Militare.
Partecipa alla Cold Response anche un’aliquota di Alpini del 3° Reggimento di Pinerolo, che a terra simuleranno la forza opponente.
In totale alla Cold Response 2022 prenderanno parte circa 30mila militari delle Forze Armate di 25 nazioni NATO e partner, tra cui la Norvegia che guiderà l’esercitazione dal suo comando operativo interforze, il Norwegian Joint Headquarters di Bodo.
All’esercitazione, che si svilupperà fino al 10 aprile, partecipano anche i gruppi navali incentrati sulle portaerei americana Truman e britannica Prince of Wales.
L’area della Norvegia Settentrionale è vicina alle basi di sottomarini e bombardieri russi della penisola di Kola, vicino all’accesso strategico dal Mar Glaciale Artico all’Atlantico. Le manovre, pur programmate da tempo, prima dell’offensiva russa in Ucraina, sono un ulteriore segnale rivolto a Mosca. Durante l’esercitazione, le forze armate alleate e partner attraverseranno la vasta regione nordica, condurranno esercitazioni a fuoco live, salteranno nei laghi ghiacciati e molto altro ancora. Si tratta di addestrare capacità vitali e assicurarsi che le forze armate alleate siano preparate a rispondere a qualsiasi minaccia o crisi e mantenere i paesi e le persone al sicuro. La Cold Response 2022 riunisce alleati dell’Europa e del Nord America, a dimostrazione del duraturo legame transatlantico nel cuore della NATO.
Le forze alleate devono essere pronte ad operare in qualsiasi ambiente e in qualsiasi condizione. L’addestramento in Norvegia consente agli alleati e ai partner della NATO di esercitare le proprie capacità operando in ambienti estremi e accidentati, dai fiordi e mari ghiacciati alle montagne coperte di neve e ghiaccio.
La Cold Response svilupperà uno scenario immaginario in cui la Norvegia viene attaccata e viene invocato l’articolo 5 della clausola di difesa collettiva della NATO. L’esercitazione Brilliant Jump 2022 e la certificazione della Very High Readiness Joint Task Force della NATO, sono altri due eventi collegati a Cold Response.